La Tecar® terapia

TECAR: Trasferimento Energetico Capacitivo e Resistivo, è una terapia che stimola i naturali processi di riparazione dell’organismo, abbreviando i tempi di recupero motorio.

In questa ottica è fondamentale, per ottenere un risultato riabilitativo ottimale e duraturo, avere un approccio globale che corregga anche i compensi posturali che si innescano come conseguenza naturale di qualunque patologia. I migliori risultati li otteniamo quindi integrando i trattamenti manuali, con terapie strumentali all’avanguardia come la Tecar terapia.

Qualunque patologia va affrontata, dal punto di vista riabilitativo, sempre globalmente in quanto il corpo umano non è fatto a compartimenti stagni, ma per ogni movimento che effettuiamo vengono coinvolti numerosi muscoli e distretti del corpo.

Ad esempio alzando un braccio attiviamo una catena cinetica che secondo una precisa sequenza coinvolge oltre ai muscoli della spalla, della scapola e del braccio stesso, anche molti muscoli della colonna e addirittura i glutei.

Il vantaggio della tecarterapia rispetto ad altre terapie energetiche è che, poiché l’energia proviene dall’interno, è possibile interessare anche strati profondi, non trattabili con trasferimenti esterni di energia per i danni alla cute causati dalle energie emesse.

Già dopo le prime applicazioni si possono constatare effetti favorevoli, quali un immediato sollievo dal dolore e una migliore mobilità; di conseguenza la soddisfazione del paziente è maggiore.

Come Funziona

Applicando il principio fisico del condensatore, la Tecarterapia induce all’interno dei tessuti lesi un movimento alterno di attrazione e repulsione (500.000 volte al secondo) delle cariche elettriche degli ioni presenti nei tessuti corporei. Questa stimolazione a livello cellulare produce un aumento della temperatura interna e la riattivazione della circolazione, accelerando i processi riparativi.

Per effettuare il trattamento di tecarterapia il paziente deve essere sempre a contatto con una piastra metallica, mentre l’elettrodo, sia il capacitivo che il resistivo vengono posizionati o spostati sul paziente dal fisioterapista, utilizzando sempre una crema conduttiva.

La Tecar ha due modalità di azione:

1) La Tecarterapia capacitiva che agisce principalmente sui tessuti molli (muscoli, sistema vascolare e linfatico, etc.). In questa modalità il manipolo della tecar viene spostato costantemente dal fisioterapista per effettuare un massaggio durante il quale il paziente percepisce solo un piacevole calore. In alcuni casi, quando ad esempio ci troviamo difronte ad un infiammazione in fase acuta, questo stesso trattamento di tecarterapia in modalità capacitiva viene fatto in atermia, ossia senza innalzare la temperatura del tessuto che stiamo trattando, ma sfruttando sempre la capacità della tecar di favorire la circolazione e quindi drenare eventuali edemi o versamenti.

2) La Tecarterapia resistiva invece viene utilizzata per le applicazioni sui tessuti a maggiore resistenza (ossa, cartilagini, grossi tendini, aponeurosi). In questa modalità, il manipolo della tecar viene tenuto praticamente fermo dal fisioterapista sul punto che stiamo trattando. E’ importante in questa modalità che la piastra della tecar sia posizionata in modo da ridurre più possibile la distanza con l’elettrodo che tiene il terapista in modo da ottimizzare il trattamento.
La Tecar ha effetti molto positivi sia per ridurre il dolore che per facilitare la mobilizzazione.
Indicazioni terapeutiche della Tecarterapia: distorsioni, tendiniti, borsiti – lesioni tendinee e legamentose – traumi ossei e osteoarticolari – osteoporosi – riabilitazione post chirurgica

 

Di seguito vi esponiamo alcuni esempi di applicazioni.

1. CONDROPATIA ROTULEA – L’elettrodo resistivo posizionato sulla rotula genera una benefica endotermia nell’interstizio fra il tessuto cartilagineo e la parte più propriamente ossea dell’articolazione femoro-patellare.

2. COXARTROSI – La piastra di ritorno, opportunamente posizionata sotto l’addome o la coscia, e l’elettrodo resistivo posizionato sull’area glutea, contrastano il danno cartilagineo a livello della testa femorale, che riduce l’articolarità.

3. PUBALGIA CRONICA – Con la piastra di ritorno situata nell’area lombosacrale e l’elettrodo resistivo sulla parte interna mediale delle cosce, è possibile un’interazione profonda sulle strutture della sinfisi pubica e sulle inserzioni dei muscoli profondi pubo-coccigei, oltre che sulla inserzione del muscolo retto dell’addome.

4. SPERONE CALCANEARE – A soggetto supino, l’elettrodo resistivo viene applicato sulla zona plantare del calcagno per migliorare la mobilità dell’articolazione tibio-tarsica, interferendo sulla deposizione degli ossalati a livello dei tessuti peritendinei. Il massaggio della pianta del piede con l’elettrodo capacitivo migliora l’elasticità dei muscoli plantari.